Bene, come l’aragosta cresce quel guscio diventa estremamente limitante e l’aragosta si sente sotto pressione e a disagio: va sotto una formazione rocciosa per proteggersi dai pesci predatori, si libera dal guscio e ne produce uno nuovo.
Col tempo, quel guscio diventerà molto scomodo quando cresce. Torna sotto la roccia e l’aragosta ripete questo processo numerose volte. Lo stimolo che permette all’aragosta di crescere è il fatto che si sente a disagio.
Ora, se le aragoste avessero dei medici non crescerebbero mai perché, nel momento in cui l’aragosta si sentisse a disagio, andrebbe dal medico e prenderebbe un Valium o un antidolorifico e si sentirebbe bene.
Non si libererebbe mai del proprio guscio.
Penso quindi che dobbiamo renderci conto che i momenti difficili sono anche dei segnali per crescere e che, se usiamo in modo corretto le avversità, possiamo crescere grazie ad esse.
Abraham Joshua Heschel
Abraham Joshua Heschel