venerdì 26 maggio 2023

Vigyan Bhairava Tantra


Shiv Shiv Shamboo 



Vigyan Bhairava Tantra

Circa 12.500 anni fa, com'è riportato nel "Vigyan Bhairav Tantra", una delle scritture sacre indiane, il Dio Shiva, in risposta alle domande esistenziali poste dalla moglie Devi, le suggerisce 112 tecniche di meditazione per sperimentare l'altezza del suo livello di coscienza e comprensione, offrendo così all'essere umano la possibilità di essere elevato allo stato di Dio.

Queste tecniche hanno lo scopo di dissipare i dubbi, provvedendo il sapere tramite la pratica. Con queste 112 tecniche Shiva sintetizza tutti i metodi possibili e mostra che ogni cosa può diventare una tecnica di meditazione, se veramente comprendiamo la qualità e la dinamica della mente che è sottolineata da ognuna di esse e la applichiamo nella nostra vita quotidiana. Questo lavoro risulta essere il più antico trattato sulle tecniche di meditazione e le loro realizzazioni.


Devi chiede:

"O Shiva, cos'è la tua realtà? Cos'è questo universo pieno di meraviglia? 
Cosa costituisce seme? Chi centra la ruota universale? 
Cos'è questa vita al di là della forma che pervade le forme? 
Come possiamo penetrarla pienamente, al di sopra di spazio e tempo, nomi e descrizioni? 
Dissipa i miei dubbi!




Shiva risponde:

1. "O radiosa, questa esperienza può albeggiare tra due respiri. Dopo che il respiro è venuto dentro e appena prima che si rivolga in su -- il beneficio.

2. Come il respiro volge dal basso verso l'alto, ed ancora come curva dall'alto verso il basso -- tramite entrambe queste svolte, realizza.

3. Oppure, ogni volta che l'inspirazione e l'espirazione si fondono, in questo istante tocca il centro privo di energia, pieno di energia.

4. Oppure, quando il respiro è tutto fuori e fermato da sé, o tutto dentro e fermato -- in tale pausa universale, il piccolo io di ognuno svanisce. Questo è difficile solo per l'impuro.

5. L'attenzione tra le sopracciglia, lascia la mente essere prima del pensiero. Lascia riempire la forma con l'essenza del respiro fino alla sommità della testa e là piovere come luce.

6. Quando in attività mondane, mantieni l'attenzione tra due respiri, e così praticando, in pochi giorni sii rinata di nuovo.

7. Con intangibile respiro nel centro della fronte, come questo raggiunge il cuore al momento del sonno, abbi direzione sui sogni e sulla morte stessa.

8. Con somma devozione, centrati sulle due giunture del respiro e conosci il conoscitore.

9. Giaci come morta. Arrabbiata in ira, stai così. Oppure fissa senza muovere una palpebra. Oppure succhia qualcosa e diventa il succhiare.

10. Mentre sei accarezzata, dolce principessa, entra nella carezza come vita eterna.

11. Ferma le porte dei sensi quando senti il solletichio di una formica. Allora.

12. Quando su di un letto od un sedile, lasciati diventare senza peso, oltre la mente.

13. Oppure, immagina i circoli di cinque colori della coda del pavone essere i tuoi cinque sensi in spazio illimitato. Ora lascia la loro bellezza sciogliersi dentro. Similmente, ad ogni punto nello spazio o su un muro -- fino a che il punto si dissolve. Allora il tuo desiderio per un altro è realizzato.

14. Poni la tua completa attenzione nel nervo, delicato come il filo di loto, nel centro della tua colonna spinale. In ciò sii trasformata.

15. Chiudendo le sette aperture della testa con le tue mani, uno spazio tra i tuoi occhi diventa onni-inclusivo.

16. Benedetta, come i sensi sono assorbiti nel cuore, raggiungi il centro del loto.

17. Incurante della mente, tieniti nel mezzo -- fino a che.

18. Osserva amorevolmente qualche oggetto. Non andare ad un altro oggetto. Qui nel mezzo dell'oggetto – la benedizione.

19. Senza supporto per piedi o mani, siedi solo sulle natiche. Improvvisamente, la centratura.

20. In un veicolo in movimento, oscillando ritmicamente, sperimenta. O in un veicolo fermo, lasciandoti dondolare in invisibili cerchi che rallentano.

21. Fora qualche parte della tua forma piena di nettare con uno spillo, e gentilmente entra nel forare e raggiungi la purezza interiore.

22. Lascia che l'attenzione sia ad un luogo dove stai vedendo un qualche avvenimento passato, e anche la tua forma, avendo perso le proprie caratteristiche presenti, è trasformata.

23. Percepisci un oggetto in fronte a te. Percepisci la mancanza di tutti gli altri oggetti tranne questo qui. Poi, lasciando da parte la percezione dell'oggetto e la percezione dell'assenza, realizza.

24. Quando sorge lo stato d'animo contro qualcuno o a favore di qualcuno, non metterlo sulla persona in questione, ma rimani centrata.

25. Appena hai l'impulso di fare qualcosa, fermati.

26. Quando arriva un desiderio, consideralo. Poi, improvvisamente, mollalo.

27. Vagabonda in giro fino ad essere esausta e poi, cadendo a terra, in questo cadere il tutto.

28. Supponi di essere gradualmente deprivata di forza e conoscenza. All'istante della deprivazione, trascendi.

29. La devozione libera.

30. Ad occhi chiusi, vedi il tuo essere interiore in dettaglio. Così vedi la tua vera natura.

31. Guarda ad una ciotola senza vederne i lati o il materiale. In pochi momenti diventa consapevole.

32. Vedi come per la prima volta una bella persona o un oggetto ordinario.

33. Semplicemente guardando nel cielo blu oltre le nubi, la serenità.

34. Ascolta mentre è impartito il supremo insegnamento mistico. Occhi fermi, senza sbattere le palpebre, subito diventa assolutamente libera.

35. Sul bordo di un pozzo profondo guarda fissamente nelle sue profondità finché -- la meraviglia.

36. Guarda a qualche oggetto, poi lentamente ritira la tua vista da esso, poi lentamente ritira il tuo pensiero da esso. Allora.

37. Devi, immagina le lettere sanscrite in queste focalizzazioni mielate di consapevolezza, prima come lettere, poi più sottilmente come suoni, poi come la più sottile sensazione. Poi, lasciandoli da parte, sii libera.

38. Bagnati nel centro del suono, come nel continuo suono di una cascata. O, mettendo le dita nelle orecchie, ascolta il suono dei suoni.

39. Intona un suono, come aum, lentamente. Come il suono entra la non-sonorità, così fai tu.

40. Nell'inizio e graduale raffinamento del suono di ogni lettera, risvegliati.

41. Mentre ascolti strumenti a corda, odi il loro suono composito centrale; così onnipresenza.

42. Intona un suono udibile, poi meno e meno udibile mentre il sentire sprofonda in questa silente armonia.

43. Con la bocca leggermente aperta, tieni la mente nel centro della lingua. O, mentre il respiro silenziosamente entra dentro, senti il suono "hh".

44. Centrati nel suono "aum" senza alcuna "a" o "m"

45. Silenziosamente intona una parola che termina in "ah". Poi nel "hh," senza sforzo, la spontaneità.

46. Fermando le orecchie premendole ed il retto contraendolo, entra il suono.

47. Entra il suono del tuo nome e, tramite questo suono, tutti i suoni.

48. All'esordio dell'unione sessuale mantieniti attenta sul fuoco all'inizio, e così continuando, evita le braci alla fine.

49. Quando in tale abbraccio i tuoi sensi sono scossi come foglie, entra questo scuotimento.

50. Persino ricordando l'unione, senza l'abbraccio, trasformazione.

51. Nel vedere gioiosamente un amico da lungo assente, permea questa gioia.

52. Quando mangi o bevi, diventa il sapore del cibo o bevanda, e sii riempita.

53. Oh occhi di loto, dolce di tatto, quando canti, vedi, gusti, sii consapevole di essere e scopri ciò che sempre vive.

54. Ovunque è trovata soddisfazione, in qualsiasi atto, realizza questo.

55. Sul punto di addormentarti, quando il sonno non è ancora arrivato e la veglia esterna svanisce, a questo punto l'essere è rivelato.

56. Le illusioni ingannano, i colori circoscrivono, persino i divisibili sono indivisibili.

57. In stati d'animo di estremo desiderio, sii indisturbata.

58. Questo cosiddetto universo appare come un gioco di destrezza, una esibizione di quadri. Per essere felice, guarda a questo così.

59. Oh amata, poni l'attenzione né sul piacere né sul dolore, ma tra questi.

60. Oggetti e desideri esistono in me come negli altri. Così accettando, lascia che siano trasformati.

61. Come le onde vengono con l'acqua e le fiamme col fuoco, così l'universale ondeggia con noi.

62. Ovunque la tua mente sta vagabondando, internamente o esternamente, in questo preciso posto, questo.

63. Quando vividamente consapevole tramite qualche senso particolare, mantieniti nella consapevolezza.

64. All'inizio di uno starnuto, durante uno spavento, in ansietà, sopra un abisso, fuggendo in battaglia, in estrema curiosità, all'insorgere della fame, al termine della fame, sii ininterrottamente consapevole.

65. La purezza di altri insegnamenti è impurità per noi. In realtà, riconosci niente come puro o impuro.

66. Sii la stessa non-stessa con l'amico quanto con lo sconosciuto, in onore e disonore.

67. Ecco la sfera del cambiamento, cambiamento, cambiamento. Tramite il cambiamento consuma il cambiamento.

68. Come una chioccia fai da mamma ai suoi pulcini, fai da mamma ad intese particolari, a faccende particolari, in realtà.

69. Poiché, in verità, schiavitù e libertà sono relative, queste parole sono solo per coloro terrorizzati dall'universo. Questo universo è un riflesso delle menti. Come vedi molti soli nell'acqua da un sole, vedi così schiavitù e liberazione.

70. Considera la tua essenza come raggi di luce da centro a centro su per le vertebre, e così eleva la "vitalità" in te.

71. O negli spazi di mezzo, senti questo come fulmine.

72. Senti il cosmo come una presenza traslucida sempre viva.

73. In estate quando vedi l'intero cielo infinitamente chiaro, entra tale chiarezza.

74. Shakti, vedi tutto lo spazio come se già assorbito nella tua testa nella brillantezza.

75. Sveglia, addormentata, sognante, riconosciti come luce.

76. Nella pioggia durante una notte nera entra quella oscurità come la forma delle forme.

77. Quando una notte di pioggia senza luna non è presente, chiudi gli occhi e trova oscurità davanti a te. Aprendo gli occhi, vedi oscurità. Così le colpe scompaiono per sempre.

78. Ovunque la tua attenzione si accende, in questo preciso punto, sperimenta.

79. Focalizzati sul fuoco che sale attraverso la tua forma, dalle dita dei piedi in su, finché il corpo brucia incenerito ma non tu.

80. Medita sulla finzione del mondo che brucia incenerito e diventa essere sopra umano.


81. Come soggettivamente, le lettere fluiscono in parole e le parole in frasi, e come, oggettivamente, i cerchi fluiscono in mondi ed i mondi in principi, trova finalmente questi convergere nel tuo essere.

82. Senti: il mio pensiero, io sono, gli organi interni -- me.

83. Prima del desiderio e prima di conoscere, come posso dire io sono? Considera. Dissolviti nella bellezza.

84. Getta da parte l'attaccamento per il corpo, realizza che io sono ovunque. Chi è ovunque è gioioso.

85. Pensando nessuna cosa renderà senza limite il sé limitato.

86. Supponi di contemplare qualcosa al di là della percezione, al di là dell'afferrare, al di là del non-essere. -- Tu.

87. Io esisto. Questo è mio. Questo è questo. Oh amata, persino in ciò conosci l'illimitato.

88. Ogni cosa è percepita tramite il conoscere. Il sé risplende nello spazio tramite il conoscere. Percepisci un essere come conoscente e conosciuto.

89. Amata, in questo momento lascia che mente, conoscere, respiro, forma, siano inclusi.

90. Toccando gli occhi come una piuma, la leggerezza tra di loro si apre nel cuore e là permea il cosmo.

91. Gentile Devi, entra la presenza eterica che pervade molto sopra e sotto la tua forma.

92. Metti il materiale mentale in una tale finezza inesprimibile sopra, sotto e nel tuo cuore.

93. Considera ogni area della tua forma presente come illimitatamente spaziosa.

94. Senti la tua sostanza, ossa, carne, sangue, saturata con l'essenza cosmica.

95. Senti le belle qualità della creatività permeare i tuoi seni e assumere delicate configurazioni.

96. Soggiorna in qualche posto interminabilmente spazioso, lontano da alberi, colline, abitazioni. Da là arriva la fine delle pressioni della mente.

97. Considera il pieno essere il tuo corpo di beatitudine.

98. In qualsiasi posizione gradualmente pervadi un'area tra le ascelle in grande pace.

99. Senti te stessa come pervadere tutte le direzioni, lontano, vicino.

100. L'apprezzamento di oggetti e soggetti è la stessa per una persona illuminata come per una non illuminata. La precedente ha una grandezza: rimane in stato d'animo soggettivo, non persa in cose.

101. Credi l'onnisciente, onnipotente, pervadere.

102. Immagina lo spirito simultaneamente dentro e attorno a te fino a che l'intero universo è spirituale.

103. Con la tua intera consapevolezza proprio all'inizio di un desiderio, di una conoscenza, conosci.

104. Oh Shakti, ogni particolare percezione è limitata, scompare in onnipotenza.

105. In verità le forme sono inseparate. Inseparati sono l'essere onnipresente e la tua forma. Realizza ciascuna come fatta di questa consapevolezza.

106. Senti la consapevolezza di ogni persona come la tua consapevolezza. Così, lasciando da parte l'interesse per sé, diventa ogni essere.

107. Questa consapevolezza esiste come ogni essere, e niente altro esiste.

108. Questa consapevolezza è lo spirito guida di ognuno. Sii questo.

109. Supponi la tua forma passiva essere una stanza vuota con muri di pelle -- vuota.

110. Graziosa, gioca. L'universo è una conchiglia vuota in cui la tua mente si diverte infinitamente.

111. Dolce di cuore, medita sul conoscere e sul non conoscere, esistere e non esistere. Poi lascia entrambi a lato di ciò che puoi essere.

112. Entra lo spazio, senza sostegno, eterno, immobile.





venerdì 19 maggio 2023

Fai il tuo dovere e l'universo ti risponderà


karmayoga


Fai il tuo dovere e l'universo ti risponderà

Mentre spiega le sfumature del dovere narrate nel Bhagvad Gita, Lord Krishna dice: "Fai il tuo dovere senza aspettarsi rendimenti". La volontà di sacrificarsi è il segno distintivo dell'esecuzione del proprio dovere, ma con l'applicazione di una mente equilibrata.

Istituito in unione, eseguire l'azione karma (Bhagavad-gita). Come possiamo raggiungere questo obiettivo? Un modo è chiamato il percorso del karma yoga. Il concetto di karma è a molti lati e probabilmente vorrai essere selettivo nei significati, se presenti, che scegli di mettere in pratica.

Non preoccuparti di ciò che attualmente è al di là della tua comprensione. 

Lavora con ciò che fai sembra capire e non preoccuparti del resto. Idealmente, inizieresti facendo il tuo studio sul testo su questo argomento.

La religione fornisce comunemente una guida morale ed etica. La Bhagavad-Gita è una fonte per l'etica indù di eseguire il tuo dovere senza attaccamento ai frutti della tua azione. Per ogni tradizione la tua stazione nella vita ti dice molte cose importanti sui tuoi doveri.

Tu sei uno studente? Allora sii un bravo studente. Sei un figlio o una figlia, un fratello o una sorella, un genitore? Quindi adempiere bene questi ruoli. Ovviamente c'è altro da dire sul Dharma e sul Karma Yoga, ma queste indicazioni sul contenuto del dovere sono sufficienti per un inizio.

Il modo per eseguire il tuo dovere è ancora più importante. È comune fare la cosa giusta perché temiamo le conseguenze di non farlo o perché siamo motivati dal desiderio di buone conseguenze che possiamo aspettarci ci tornerà dalla fedele performance del nostro dovere. Il desiderio di successo e paura del fallimento guidano molte delle nostre azioni.

Il principio del karma afferma che l'universo ti risponderà, in questa vita e o nel prossimo. Le tue buone azioni non saranno ricaricate. Essendo consapevole della ricompensa definitiva, ci vuole un certo riorientamento per agire senza essere "allegati" a questi frutti di azione.

Karma significa azione. Una persona deve svolgere il proprio dovere, sacro (Dharma). Uno è agire "perché deve essere fatto". L'esecuzione del dovere si sostiene, la società e il cosmo.

Avere Fede Nel Dovere Sacro. Devi Occuprsa del Tuo Dovere, non di Qualcun Altro. In Casi Estremi, Fare il Dovere Può Sembrare DanneGiare Le Altre Persone, Ma il Vero Sé (Atman) di Tutti è eterno e non Può essere Danneggiato. Il sé è al di là dell'azio, non agisce. È la propria natura che agisce. Agire Solo Con il Corpo.

Tuttavia, l'Azione è Migliore Dell'inazione; In Effetti è impossibile non agile. La persona Illuminata Vede L'inazione ad Azione, Azione Nella'inazione. IMITA DIO (Krishna), Che Agce Senza Dover Agire. L'Azione è la Fonte di Tutti. L'Azione Porta Alla maturità e Alla Liberazione (Moksha).

Le Azioni Hanno Conseguenze. L'Universo ti Risponde, prima o poi, nella base alla qualità delle mar azioni. L'Azione (non illuminata) dà originaria a Impressionhi, Che Danno Origine Al Desiderio (E allel'avversione), Che Causano Azione, un Ciclo Che Coinvolge La Rinascita, La Reincarnazione.

Qual è la base giusta per l'Azione? 

SENZA ATTAZIONE PER I FRUTTI DELL'AZIONE, SI DEVE ESSERE STABILI IN DISCIPLINA, CON LA PROPRIA MENTE SUL Sé Eterno Spirito. 

UNO DOVREBBE DELIZIARSI NELLO Spirito Infinito (Brahman), La Realtà Onnipresente, Impersonale, Ultima.

Deliosi in se stessi, non si agita da una spinta o da un bisgno. È in EFFETTI Possibile RAGGIUNGERE LA REALIZAZIONE DELLO DELLO Spirito Infinito Contemplando l'Azione.

Compassione per creatura, Mancanza di Avidità, Dolcezza, Modestia, Affidabilità, Brillantezza, Pazienza, Determinazione, Chiarrezza, Assenza di Invidia E Orgoglio.

Sii libera dal desiderio e dalla rabbia, semperti e indipendenti, indifferenti al successo e al fallimento, Al Piaccere e al Dolore. Sii ostile a nessuna creatura. In Generale, non Essere Coinvolti Emotivament Nella Tua Azione, Ma Essere Stabilito Oltre il Livello di Emozioni.

Qual è la motivazione suprema e religiosa per l'Azione? Essere dedicati a Dio Nell'amoreorole Adorazione Porta All'esibione del Proprio Dovere Sacro. Dio è la base Del'eterno sacro Dovere. Imitare Dio. Tutte le Azioni Dovrebbero Essere Arrese a Dio. Lascia le Conseguenze a Dio. Tutte le Azioni Dovrebbero Essere Fatte Vieni Sacrificio. Agire Solo per Dio.




venerdì 12 maggio 2023

I Mondi Visibili ed Invisibili dei Rosacroce


I Mondi Visibili ed Invisibili


Capitolo 1° “La Cosmogonia dei Rosacroce o Il Cristianesimo Mistico” di Max Heindel.

Il primo passo nell’Occultismo consiste nello studio dei Mondi invisibili. Questi Mondi sono invisibili per la maggioranza della gente a causa della inattività dei sensi più fini e più elevati dai quali essi possono essere percepiti, così come il Mondo Fisico che ci circonda è percepito dai sensi fisici. 

La maggior parte della gente si trova, rispetto ai Mondi superfisici, nella condizione del cieco nato rispetto al nostro mondo sensibile: egli è incapace di vedere la luce e il colore che lo avvolgono. Per lui essi sono inesistenti e incomprensibili, semplicemente perché egli è privo del senso della vista atto a percepirli. Può sentire gli oggetti che tocca; essi gli sembrano del tutto reali, ma luce e colore sono al di là della sua portata.

Lo stesso accade per la maggior parte dell’umanità. Tutti sentono e vedono gli oggetti ed odono i suoni del Mondo Fisico, ma gli altri regni, che il chiaroveggente chiama i Mondi superiori, sono altrettanto incomprensibili ai più, come la luce e i colori lo sono per il cieco. 

Il fatto che quest’ultimo non possa percepirli, tuttavia, non è una ragione contro la loro esistenza e realtà. E non è una ragione per negare l’esistenza dei Mondi superfisici, il fatto che la maggioranza della gente non possa vederli. 

Se il cieco potesse acquistare la vista, vedrebbe luce e colori. Se i sensi più elevati di questi ciechi ai Mondi superfisici, potessero essere svegliati con metodi adatti, essi pure potrebbero contemplare questi regni che ora sono per loro nascosti.

Mentre molti commettono l’errore di essere increduli sull’esistenza di questi Mondi, altri vanno anche all’estremo opposto e, convinti della realtà dei mondi invisibili, credono che quando una persona è chiaroveggente, essa conosca tutta la verità; che quando uno può «vedere» egli possa del pari «conoscere ogni cosa» intorno a questi Mondi superiori. 

Questo è un grande errore, che ci guardiamo bene dal commettere quando si tratta della vita di tutti i giorni. Se un cieco nato acquistasse la vista, noi non penseremmo certo che egli acquistasse in pari tempo la «conoscenza integrale» del Mondo Fisico, anzi noi sappiamo che coloro i quali hanno potuto vedere le cose che ci circondano per tutta la vita, sono ben lontani dall’averne una conoscenza assoluta. 

Sappiamo che occorrono ardui studi ed anni di applicazione per avere solo una minima conoscenza di questa parte infinitesimale con la quale siamo in contatto nella nostra vita quotidiana e, rovesciando l’aforisma ermetico «Come in alto, così in basso», possiamo agevolmente concludere che così deve essere anche per gli altri Mondi. 

E’ pur vero che nei Mondi superfisici vi è maggior facilità di acquistare conoscenza che non nel Mondo Fisico denso della nostra presente condizione. Non si può tuttavia eliminare la necessità di uno studio accurato e la possibilità di incorrere in errori di osservazione. Tutte le testimonianze di investigatori idonei ed attendibili, provano che nei Mondi superfisici è necessaria una più oculata osservazione che non in questo.

Prima che le loro investigazioni possano acquistare valore reale, è necessario che i chiaroveggenti si sottopongano ad un severo tirocinio, e più esperti essi divengono, più cauti vanno nel dire ciò che vedono, più rispettosi sono delle altrui versioni ben sapendo quanto vi sia da imparare e quanto poco il singolo investigatore possa afferrare di tutti i dettagli inerenti alle sue ricerche. 

Ciò spiega perché le versioni occultiste possano differire le une dalle altre, cosa che la gente superficiale considera valido argomento contro l’esistenza dei Mondi superiori. Essa sostiene che se questi Mondi esistessero gl’investigatori dovrebbero necessariamente riportarne identiche descrizioni. Se noi prendiamo esempio dalla vita quotidiana, la fallacia di tale argomento ci appare evidente.

Supponiamo che un giornale mandi venti reporter in una città con l’incarico d’inviare corrispondenze su di essa. I reporter sono o dovrebbero essere, esperti osservatori. Il vedere ogni cosa è loro mestiere, e dovrebbero poter dare di ciò che hanno veduto descrizioni tanto più efficaci di quelle che si potrebbero ottenere da ogni altra sorgente. E’ certo però che delle venti corrispondenze, nemmeno due saranno perfettamente d’accordo. 

Sebbene alcune possano avere certi tratti importanti in comune, altre saranno uniche per qualità e quantità di descrizione. E’ questo un argomento per concludere contro l’esistenza della città nel descrivere la quale i reporter non sono d’accordo?

Certamente no! Le discordanze sono facilmente spiegabili col fatto che ciascun reporter vede la città dal suo particolare punto di vista e la lettura delle varie corrispondenze anziché provocare una dannosa confusione, ci metterà in grado di avere una più completa e migliore descrizione e comprensione della città di quello che non si sarebbe ottenuto leggendo una sola corrispondenza; ciascuna relazione completerà e perfezionerà le altre.

Lo stesso accade per le relazioni date dagl’investigatori dei Mondi superfisici. Ognuno ha il suo modo personale di guardare le cose e può descrivere ciò che vede solamente dal proprio punto di vista. La relazione differisce da quella di altri e nondimeno tutte sono veritiere dal punto di vista individuale di ciascun osservatore. 

Spesso si chiede: Perché investigare questi mondi? Non sarebbe meglio occuparsi di un mondo alla volta, contentarsi per ora delle lezioni che possono essere apprese nel Mondo Fisico, e, se Mondi invisibili esistono, aspettare di raggiungerli prima d’indagare? «Basta ad ogni giorno la sua pena! ». Perché cercarne di più?

Se avessimo la certezza assoluta che in un futuro più o meno vicino ciascuno di noi dovesse trasferirsi in un paese lontano dove, sotto nuove e strane condizioni fossimo obbligati a vivere per molti anni, non è ragionevole pensare che se prima del trasloco ci si offrisse l’occasione d’informarci di quel paese, lo faremmo volentieri? La conoscenza così acquisita ci renderà molto più facile l’adattamento alle nuove condizioni.

Vi è una sola certezza nella vita ed è: la Morte! Quando noi passiamo nell’aldilà e ci troviamo in nuove condizioni, il conoscerle preventivamente sarebbe certo del massimo aiuto. Ma ciò non è tutto. Per ben comprendere il Mondo Fisico, che è il mondo degli effetti, è necessario capire quello superfisico, che è il mondo delle cause. 

Noi vediamo i tram in movimento, udiamo il ticchettio degli apparecchi telegrafici, ma la misteriosa forza che causa il fenomeno ci rimane invisibile. Noi diciamo: è l’elettricità; ma il nome non è una spiegazione. Non sappiamo niente della forza in se stessa: noi percepiamo unicamente i suoi effetti.

Se un piatto contenente acqua fredda viene sottoposto ad una temperatura sufficientemente bassa, cominciano subito a formarsi dei cristalli di ghiaccio e noi possiamo osservare il processo della loro formazione. Le linee lungo le quali l’acqua si cristallizza esistevano anche prima come linee di forza, ma erano invisibili prima che avvenisse il congelamento. 

I magnifici « fiori di ghiaccio » che si formano in inverno sui vetri della finestra, sono manifestazioni visibili di correnti dei Mondi superiori che agiscono in ogni momento su di noi, inavvertite dai più, ma non perciò meno potenti. I Mondi superiori sono la sede delle cause e delle forze; noi non possiamo veramente comprendere questo mondo inferiore se non conosciamo nulla degli altri e non ci rendiamo conto delle forze e delle cause di cui tutte le cose materiali sono solo gli effetti.

Per quanto strano ciò possa apparire, i Mondi superfisici, i quali sembrano essere ai più soltanto un miraggio o qualcosa di meno sostanziale ancora, sono molto più reali del mondo materiale tangibile; e gli oggetti che vi si trovano sono molto più duraturi e indistruttibili degli oggetti del Mondo Fisico. Possiamo vederlo facilmente con un esempio. 

Un architetto non comincia a costruire una casa procurandosi il materiale e lasciando che gli operai pongano pietra su pietra a caso, senza un ordine o un piano prestabilito. Egli si costruisce col pensiero la sua casa. Poco alla volta essa prende forma nella sua mente ed egli se ne fa un’idea chiara: è la forma-pensiero di una casa.

Questa casa è ancora invisibile a tutti, ma non all’architetto. Egli la concreta sulla carta. Traccia i suoi piani e da questa immagine oggettiva della forma-pensiero, gli operai costruiscono la casa di legno, di ferro, di pietra, in tutto corrispondente alla forma-pensiero riprodotta fedelmente dall’architetto nel suo disegno.

In tal modo la forma-pensiero diviene una realtà oggettiva. Il materialista asserirebbe che essa è molto più reale, duratura e sostanziale dell’immagine nella mente dell’architetto. Ma riflettiamo un po’. La casa non avrebbe potuto essere costruita senza la forma-pensiero. L’oggetto materiale può esser distrutto dalla dinamite, dal terremoto, da un incendio, ma la forma-pensiero rimane. 

Rimarrà durante tutta la vita dell’architetto e da quella un numero indeterminato di case, simili a quella distrutta, potrà essere costruito. Neppure l’architetto stesso potrebbe distruggerla. Perfino dopo la sua morte, questa forma-pensiero potrà essere ricuperata da coloro che hanno la capacità di leggere nella memoria della natura di cui tratteremo in seguito.

Avendo così veduto quanto sia ragionevole asserire che tali Mondi esistono ed essendoci persuasi della loro realtà, della loro permanenza e dell’utilità di conoscerli, dobbiamo esaminarli uno per uno a cominciare dal Mondo Fisico.

La Regione Chimica Del Mondo Fisico

Secondo l’insegnamento dei Rosacroce l’Universo è diviso in sette Mondi differenti, o stati di materia, come segue:

Mondo di Dio.
Mondo degli Spiriti Vergini.
Mondo dello Spirito Divino.
Mondo dello Spirito Vitale.
Mondo del Pensiero.
Mondo del Desiderio.
Mondo Fisico.

Questa divisione non è arbitraria; ma necessaria, perché la sostanza di ognuno di questi Mondi è sottoposta a leggi che sono praticamente inoperose negli altri. Per esempio, nel Mondo Fisico la materia è soggetta alla gravità e ai fenomeni di contrazione ed espansione. 

Nel Mondo del Desiderio non esiste né caldo né freddo, e le forme levitano, altrettanto facilmente di come gravitano. Anche tempo e distanza sono fattori che governano l’esistenza nel Mondo Fisico, ma nel Mondo del Desiderio essi sono quasi inesistenti.

La materia di questi Mondi varia anche per densità, ed il Mondo Fisico è il più denso dei sette. Ciascun Mondo è diviso in sette regioni o suddivisioni di materia. Nel Mondo Fisico i solidi, i liquidi ed i gas formano le tre più dense suddivisioni; le quattro rimanenti sono formate da eteri di diversa densità. Analoghe suddivisioni sono necessarie negli altri Mondi, perché la materia dalla quale sono formati non è di densità uniforme.

Vi sono ancora due distinzioni da fare. Le tre suddivisioni dense del Mondo Fisico – i solidi, i liquidi ed i gas – costituiscono quella che viene detta Regione Chimica. La sostanza di questa Regione è la base di tutte le forme dense. Anche l’Etere è materia fisica. 

Non è omogeneo come dichiara la scienza materialista, ma esiste in quattro stati differenti. E’ grazie ad esso che lo Spirito vitalizza le Forme nella Regione Chimica. Le quattro più sottili o eteriche suddivisioni del Mondo Fisico costituiscono ciò che chiamiamo Regione Eterica.

Nel Mondo del Pensiero le tre più elevate suddivisioni sono la base del pensiero astratto e perciò esse sono collericamente chiamate Regione del Pensiero Astratto. Le quattro più dense forniscono la « sostanza mentale » per mezzo della quale diamo corpo alle nostre idee e le concretiamo; esse vengono quindi indicate col nome di Regione del Pensiero Concreto.

L’attenzione consacrata dall’occultista al Mondo Fisico potrebbe apparire superflua se non fosse per il fatto che egli considera tutte le cose da un punto di vista completamente diverso da quello del materialista. Questi riconosce tre stati della materia: solido, liquido e gassoso. Questi sono tutti corpi chimici derivanti dagli elementi chimici che costituiscono la Terra. 

Da questa materia chimica tutte le forme dei minerali, delle piante, degli animali e dell’uomo sono state costruite, perciò esse sono effettivamente chimiche come lo sono le sostanze chiamate comunemente in tal modo. 

Così, se noi consideriamo la montagna o la nuvola che avvolge la sua cima il succo della pianta o il sangue dell’animale, la tela del ragno, l’ala della farfalla o le ossa dell’elefante, l’aria che respiriamo o l’acqua che beviamo ogni cosa si compone della stessa materia chimica.

Che cosa determina, dunque, la conformazione di questa sostanza fondamentale nella molteplice varietà delle forme che vediamo intorno a noi? E’ l’Unico Spirito Universale che si esprime nel mondo visibile sotto l’aspetto di quattro grandi correnti di Vita a diverso grado di sviluppo. 

Questo quadruplice impulso spirituale modella la materia chimica della Terra nelle svariate forme dei quattro regni – minerale, vegetale, animale e umano. Quando una forma ha servito al suo scopo come veicolo di espressione per le tre correnti di vita superiore, le forze chimiche la disintegrano così che la materia può essere restituita al suo stato primordiale e venire utilizzata per la costruzione di nuove forme. La vita, o piuttosto lo Spirito, che modella la forma a sua propria immagine, è per conseguenza distinta dalla materia che usa, quanto il carpentiere è separato e personalmente indipendente dalla casa che egli costruisce per sua propria dimora.

Poiché tutte le forme di minerale, di vegetale, d’animale e d’uomo, sono costituite da materia chimica, esse debbono essere logicamente così morte e prive di sensibilità come lo è questa materia chimica nel suo stato primitivo. I Rosacroce asseriscono che, infatti, è proprio così.

Alcuni scienziati pretendono che la sensibilità esista in ogni tessuto, vivo o morto, a qualsivoglia regno esso appartenga. Essi includono anche le sostanze ordinariamente classificate come minerali nella loro categoria di oggetti aventi sensibilità, e convalidano le loro asserzioni presentando dei grafici con curve di energia ottenute sperimentalmente. 

Un’altra classe d’investigatori invece, nega che esista sensibilità anche nel corpo umano, eccezion fatta per il cervello che è la sede della sensibilità. Essi asseriscono che il cervello e non il dito prova dolore quando il dito è ferito. Così la casa della Scienza è divisa contro se stessa su questo come sulla maggior parte degli altri punti.

La posizione assunta da ciascuna delle parti è parzialmente corretta. Tutto dipende da ciò che s’intende per «sensibilità». Se noi intendiamo semplicemente la reazione ad uno stimolo, simile al rimbalzare di una palla di gomma gettata a terra, è giusto attribuire sensibilità al tessuto minerale, vegetale e animale; ma se noi intendiamo per sensibilità piacere e dolore, amore ed odio, gioia ed angoscia, sarebbe assurdo attribuire tutto ciò alle forme inferiori di vita, ai tessuti separati, ai minerali nel loro stato naturale ed anche al cervello, perché tali sentimenti sono espressioni dell’autocosciente 

Spirito immortale, ed il cervello è soltanto la tastiera dello strumento meraviglioso sul quale lo Spirito Umano suona la propria sinfonia della vita, così come un musicista si esprime per mezzo del suo violino.

Come si trovano persone del tutto incapaci di capire che debbono esservi e che vi sono Mondi superiori, altre se ne trovano che avendo ottenuto qualche contatto con questi Mondi, acquistano l’abitudine di sottovalutare il Mondo Fisico. Una simile attitudine è errata quanto quella del materialista. 

I sublimi e saggi Esseri che attuano la volontà ed il piano di Dio, ci collocarono in questo ambiente fisico per apprendervi grandi ed importanti lezioni, cosa che non potremmo fare in condizioni diverse, ed è nostro dovere utilizzare la conoscenza che abbiamo dei Mondi superiori per imparare quanto meglio possiamo le lezioni che il mondo materiale ha da insegnarci.

In un certo senso, il Mondo Fisico è una sorta di scuola modello o stazione sperimentale per insegnarci ad agire correttamente sugli altri. Che abbiamo o no conoscenza della loro esistenza, il risultato sarà ugualmente ottenuto, e ciò dimostra la grande sapienza degli autori del piano. Se non conoscessimo che i Mondi superiori, noi commetteremmo molti errori i quali si paleserebbero solo quando ci si riferisse a condizioni fisiche. Per esempio: immaginiamo un inventore che elabora nel suo cervello il piano di una macchina. 

Prima egli la costruisce col pensiero, e nella sua mente la vede completa, adempiente in modo magnifico il lavoro destinatole. Successivamente egli disegna il piano di costruzione della macchina e, ciò facendo, trova forse necessaria qualche modifica alla sua primitiva concezione.

Quando, dal disegno, l’inventore ha tratto la convinzione che il suo piano è attuabile, egli procede alla effettiva costruzione della macchina con materiale idoneo. Ora è quasi certo che altre modifiche saranno necessarie prima che la macchina lavori a dovere. Si può trovare che essa debba essere interamente rimodellata, o magari che essa sia del tutto inutilizzabile nella forma presente e debba essere messa da parte per studiare un nuovo piano. 

Ma, notate questo perché qui sta il punto: il nuovo progetto sarà elaborato allo scopo di eliminare quei difetti che hanno reso la macchina inutilizzabile. Se non si fosse costruita nessuna macchina materiale, che rendesse evidenti i difetti dell’idea primitiva, una seconda e più corretta idea non sarebbe stata possibile.

Ciò è ugualmente applicabile a tutte le condizioni della vita – sociale, commerciale o filantropica. Molti progetti appaiono eccellenti a coloro che li concepiscono, e possono anche apparire ottimi sulla carta, ma cadono quando vengono tradotti in pratica. Questo non deve tuttavia scoraggiarci. E’ vero che «impariamo più dai nostri errori che dai nostri successi». Noi dobbiamo dunque considerare il Mondo Fisico come una scuola di preziosa esperienza nella quale impariamo lezioni della più grande importanza.

La Regione Eterica Del Mondo Fisico

Non appena penetriamo in questo regno della natura, ci troviamo nel Mondo invisibile ed intangibile dove i sensi ordinari non servono più. Perciò questa parte del Mondo Fisico è pratica inesplorata dalla scienza materiale. L’aria è invisibile, tuttavia la scienza moderna sa che essa esiste.

Mediante strumenti adatti si può misurare la sua velocità come vento, comprimendola si può renderla visibile come aria liquida. Con l’etere la cosa non è altrettanto facile. La scienza materiale trova necessario spiegare in qualche modo la trasmissione dell’elettricità con o senza fili. 

Con essa e obbligata a postulare una sostanza più fine di quelle note e chiama questa sostanza etere. La scienza non sa realmente se etere esista, perché l’ingegnosità degli scienziati non è ancora riuscita ad escogitare un recipiente nel quale sia possibile chiudere questa sostanza troppo esclusiva per il comodo del «mago del laboratorio». 

Questi non può misurarla, né pesarla né analizzarla con alcuno dei mezzi oggi a sua disposizione.

In verità le realizzazioni della scienza moderna sono meravigliose. Tuttavia il miglior modo per apprendere i segreti della natura non consiste nell’inventare apparecchi, ma nel migliorare lo stesso osservatore. L’uomo ha in sé delle facoltà che eliminano la distanza e compensano la sua esiguità. Queste facoltà superano in potenza il telefono, il microscopio e il telescopio, quanto quest’ultimo supera quella dell’occhio nudo.

 Esse costituiscono i mezzi di investigazione usati dagli occultisti. Sono il loro «apriti sesamo» nella ricerca della verità.

Per l’esercitato chiaroveggente l’etere è tanto tangibile quanto lo sono i solidi, i liquidi e i gas della Regione Chimica per un uomo ordinario. Egli vede che le forze che danno vita alle forme minerali, vegetali, animali ed umane fluiscono in queste forme per mezzo dei quattro stati dell’etere. I nomi e le funzioni specifiche di questi quattro eteri sono:

1°. Etere chimico. – Questo etere è tanto positivo quanto negativo nella sua manifestazione. Le forze che causano l’assimilazione e l’escrezione operano per suo mezzo. L’assimilazione è il processo mediante il quale i diversi elementi nutritivi del cibo sono incorporati nell’organismo della pianta, dell’animale e dell’uomo. 

Ciò si compie per mezzo di forze che conosceremo più tardi. Esse operano lungo il polo positivo dell’etere chimico ed attraggono gli elementi necessari inserendoli nelle forme relative. Queste forze non agiscono ciecamente o meccanicamente, ma in maniera selettiva (che gli scienziati ben conoscono dai suoi effetti) e così compiono la loro funzione che è quella di assicurare lo sviluppo e la conservazione del corpo.

L’escrezione si compie mediante forze della stessa specie; ma che agiscono lungo il polo negativo dell’etere chimico. Per mezzo di questo polo esse eliminano dal corpo i materiali inutilizzabili dei cibi e di quelli che hanno esaurita la loro utilità e debbono essere espulsi dal sistema. 

Questa operazione, come tutti gli altri processi indipendenti dalla volontà dell’uomo, si effettua in maniera selettiva, intelligente, non semplicemente meccanica, come si vede, ad esempio, nei reni, i quali filtrano solo l’urina fino a che gli organi si mantengono sani; ma, se si ammalano, lasciano passare anche la preziosa albumina.

2°. Etere vitale. – Come l’etere chimico è il campo d’azione delle forze aventi per oggetto la difesa della forma individuale, così l’etere vitale è il mezzo per le forze che hanno per oggetto il mantenimento delle specie, cioè le forze della propagazione, della procreazione.

Come l’etere chimico, anche l’etere vitale ha il suo polo positivo e il suo polo negativo. Le forze che operano lungo il polo positivo sono quelle attive nella femmina durante la gestazione. Esse la rendono capace di compiere il lavoro positivo e attivo di partorire un nuovo essere. Le forze che agiscono lungo il polo negativo dell’etere vitale permettono al maschio di produrre il seme.

Nella fecondazione dell’uovo dell’animale e dell’uomo, o del seme della pianta, le forze che agiscono lungo il polo positivo dell’etere vitale, producono piante, animali ed uomini di sesso maschile, mentre le forze che si esprimono mediante il polo negativo, producono individui di sesso femminile.

3°. Etere luminoso. – Questo etere è tanto positivo che negativo. Le forze che agiscono attraverso il polo positivo sono quelle che generano il calore del sangue nelle specie animali superiori e nell’uomo facendone delle sorgenti individuali di calore. Le forze che agiscono lungo il polo negativo dell’etere luminoso sono quelle che reggono le funzioni passive dei cinque sensi: della vista, dell’udito, dell’odorato, del gusto e del tatto. Sono queste forze che costruiscono e alimentano l’occhio.

Negli animali a sangue freddo le forze positive dell’etere luminoso sono il mezzo delle forze che fanno circolare il sangue, e le forze negative hanno relativamente all’occhio, le stesse funzioni che esercitano negli animali superiori e nell’uomo. 

Quando gli occhi mancano, le forze che operano lungo il polo negativo dell’etere luminoso stanno forse costruendo e nutrendo altri organi di senso, come fanno in tutti gli esseri che ne sono provvisti. Nelle piante le forze operanti lungo il polo positivo dell’etere luminoso agiscono sulla circolazione dei succhi. Perciò in inverno, quando l’etere luminoso non è potenziato dalla luce solare come d’estate, la linfa cessa di fluire per riprendere quando il sole estivo trasmette di nuovo alla pianta tutto il suo vigore. 

Le forze che operano lungo il polo negativo dell’etere luminoso depositano la clorofilla, la sostanza verde delle foglie, e colorano i fiori. Infatti, ogni colore, in tutti i regni, è depositato per mezzo del polo negativo dell’etere luminoso. 

Perciò gli animali hanno il colore più scuro sul dorso, ed i fiori sono più intensamente colorati nella parte esposta al sole. Nelle regioni polari della terra, dove i raggi del sole sono deboli, tutti i colori sono più tenui ed in certi casi tanto parcamente distribuiti, che in inverno essi spariscono del tutto e gli animali divengono bianchi.

4°. Etere riflettore. – E’ stato precedentemente asserito che l’idea della casa già esistita nella mente, può essere recuperata dalla memoria della natura anche dopo la morte dell’architetto. Tutto ciò che è accaduto ha lasciato dietro di sé un quadro incancellabile in questo etere riflettore. 

Come le felci gigantesche della fanciullezza della terra, hanno lasciato la loro immagine nei giacimenti di carbone, e come l’avanzare del ghiacciaio di un’epoca trascorsa può essere ritrovato per mezzo della traccia che esso ha lasciato sulle rocce lungo il suo cammino, così pure i pensieri e le azioni degli uomini sono indelebilmente registrati dalla natura nel suo etere riflettore, dove il veggente esperto può leggere la loro storia con una esattezza proporzionata alla sua abilità.

L’etere riflettore merita questo nome per più di una ragione perché i quadri in esso sono solo riflessi della vera memoria della natura, situata in un regno molto più elevato. In questo etere riflettore nessun chiaroveggente esperto cerca di leggere, perché i quadri sono confusi e vaghi al confronto di quelli che si trovano nei regni superiori. 

Coloro che leggono nell’etere riflettore sono generalmente quelli che non hanno scelta; essi infatti, non sanno in che cosa stanno leggendo Come regola generale, gli psicometri ed i medium ottengono la loro conoscenza attraverso l’etere riflettore. Entro certi ristretti limiti, l’allievo della scuola occulta nei primi gradi del suo tirocinio, legge egli pure nell’etere riflettore, ma è messo in guardia dal maestro sulla deficienza di questo etere come mezzo per acquisire precise informazioni e così non trae facilmente conclusioni errate.

Questo etere è anche l’intermediario per mezzo del quale il pensiero agisce sul cervello umano. E’ molto intimamente connesso con la quarta suddivisione del Mondo del Pensiero. 

Questa è la più alta delle quattro suddivisioni contenute nella Regione del Pensiero Concreto ed è la sede della mente umana. Qui si trovano dei «cliché» assolutamente chiari della Memoria della Natura, della quale l’etere riflettore non presenta che le immagini riflesse.

venerdì 5 maggio 2023

Alchimia di un Amore profondo


recognize the wet way from the dry way 


Le metafore sono rappresentazioni immaginifiche che servono a velare grandi realtà naturali e spirituali. A proposito dei “miti” uno studioso scrisse che “… l’uomo sogna e che quando i suoi sogni sono condivisi da altri nascono i miti e le leggende”. 

Da essi difficilmente se ne trae una realtà condivisa, perchè il valore delle parole muta a secondo delle capacità intellettuali dell’uomo. 

Per cui, una diversa capacità di comprendere porta alla trasformazione dei significati, causando quella confusione dei linguaggi, rappresentata nel mito della Torre di Babele. In questo lavoro cercheremo di perfezionare i concetti di mascolino e femminino.

Alchimia di un Amore profondo
di Athos A. Altomonte


Le metafore sono rappresentazioni immaginifiche che servono a velare grandi realtà naturali e spirituali. A proposito dei “miti” uno studioso scrisse che “… l’uomo sogna e che quando i suoi sogni sono condivisi da altri nascono i miti e le leggende”. 

Da essi difficilmente se ne trae una realtà condivisa, perchè il valore delle parole muta a secondo delle capacità intellettuali dell’uomo. Per cui, una diversa capacità di comprendere porta alla trasformazione dei significati, causando quella confusione dei linguaggi, rappresentata nel mito della Torre di Babele. 

In questo lavoro cercheremo di perfezionare i concetti di mascolino e femminino.

Riconoscere la via umida dalla via secca

La via umida o lunare sta ad indicare il tratto evolutivo in cui la coscienza è accentrata sull’esperienza fisica (coscienza fisica) e sul soddisfacimento dei suoi bisogni materiali. È il momento delle scelte, libere ma inconsapevoli. Perchè, eclissando l’aspetto che chiamiamo spirituale, la natura fisico-animale impedisce lo sviluppo delle qualità mentali connaturate ad una sensibilità sottile (coscienza sottile). 

È il mondo oscuro in cui il pensiero, di per se sottile, è prigioniero della materia fisica.

La via secca o solare sta ad indicare il tratto evolutivo in cui prende il sopravvento la chiarezza mentale che nasce dall’influenza della coscienza sottile. Alla luce dell’intelligenza l’oscurità interiore si dirada, raggiungendo la limpidezza necessaria a sopraffare (seccare) le umide pulsioni della natura inferiore (v. umori passionali). 

Qui si affaccia il libero arbitrio. Momento in cui la coscienza sottile guida la mente verso decisioni sempre più ampie ed efficaci (v. mente universale). È scorretto affermare che la via umida sia di genere femminile, mentre la via secca sia di genere maschile, perchè negli indirizzi interiori il sesso non c’entra.

Il sesso è uno strumento istintuale della ragione e può diventare un mezzo per indirizzare al meglio la sua aggressività. Mentre la sua energia può essere asservita dalla volontà cosciente, diventando il propulsore per aumentare la qualità e le capacità mentali (v. mente superiore). 

Di conseguenza dove e come indirizzare l’azione energetica dipende dal discernimento, non dai genitali dell’individuo. Ecco che escludendo il nesso tra via iniziatica e genere sessuale, la relazione con l’essere umano va ricercata nel tipo di orientamento scelto, perchè è l’orientamento preso che finisce per sollecitare le funzioni di un area particolare del cervello.




Femminino e mascolino, due aspetti del cervello

Femminino e Mascolino rappresentano le due polarità cerebrali dove è centrata l’attenzione dell’individuo. Il lobo destro del cervello è detto lato passivo e femminino, perchè esalta nella personalità l’aspetto introflesso, percettivo e sensibile del pensiero che riceve ed assimila. 

L’altro, il lobo sinistro, è detto lato attivo e mascolino, perchè esalta nella personalità l’aspetto estroflesso, dinamico e analitico del pensiero che proietta ed esplora.

Questo vale per uomo e donna. Anche se le tendenze naturali producono una maggiore attività di una delle due aree cerebrali, le differenze non risulterebbero così marcate se non fossero accentuate dalla cultura che divide il genere maschile da quello femminile, secondo criteri sociali artificiosi. 

Così, differenze messe in risalto da separazioni sociali predeterminate, finiscono per rendere fittizia la classificazione basata su ruoli precostituiti. Di conseguenza, senza aver appurato le reali potenzialità, le unioni tra uomini e donne si basano spesso sulla ricerca di condizioni di benessere e d’intese superficiali.

Gli Iniziati si sono sempre interessati al lato alchemico dell’unione tra Uomo e Donna. Ben sapendo che prima di formare una coppia, dovrebbero completare essi stessi l’unità unificando i propri aspetti complementari. 

Per ben sperare in una intesa esterna, l’equilibrio tra mascolino-femminino deve essere innanzitutto raggiunto in se stessi. L’atto determinante è quello di focalizzare la mente sulla parte mediana del cervello, che anticamente è stata simbolizzata con un Terzo Occhio. In altri lavori descriveremo i modi per sviluppare la visione interiore (v. esercizi di visualizzazione). 

Ma per cominciare un buon sistema, per l’uomo è quello di sviluppare la propria sensibilità ricettiva (il femminino), mentre la donna dovrebbe sviluppare la volontà di mantenere costante l’attenzione esplorativa sull’ambiente circostante (il mascolino). 

Poi, se Uomini e Donne si riflettessero l’un l’altro (v. speculum iniziatico) le caratteristiche migliori, s’istruirebbero vicendevolmente sulle diverse virtù, e procedere assieme avrebbe un significato non ancora raggiunto da alcuna Istituzione iniziatica.

Interiormente indistinti, Uomo e Donna compongono un’unione imperfetta, mentre, completando se stessi, posso realizzare un’unione compiuta. 

Ma la virtù dell’equilibrio interiore travalica la sfera personale per raggiungere quella universale quando, educati iniziaticamente, Uomini e Donne possono diventare padri e madri in grado di trasmettere lo stesso equilibrio alla prole, rendendola capace d’iniziare il proprio cammino di vita da un punto che sovrasta la confusione d’idee del mondo profano. Questo è un vero “servizio all’umanità” ed è nella direzione di quel valore che dovrebbero volgersi le Comunioni spirituali ed iniziatiche.

Alchimia di un amore profondo

L’essere umano è composto da realtà contigue. Ma nonostante “carne, mente e spirito” siano realtà comunicanti, nessun atto sessuale può mai essere “sacro”. Però, se ne può elevare il principio permeandolo di un sentimento di amore profondo. Nel qual caso “sacra” è l’idea di amore profondo che unisce due anime in una sola volontà e in un solo destino.

Un amore profondo può trasformare la chimìa ormonale in energia pensiero al cui vertice, seppure umano, raggiunge il confine dell’amore spirituale, angelico e asessuato. Ci vuole tanto discernimento oltre che la conoscenza dell’Alchimia spirituale, che esalta l’essenza umana rendendola rarefatta e sottile. 

È chiaro ormai, non è l’atto sessuale ad avvicinarsi alla dimensione spirituale quanto il desiderio di soddisfazione sessuale che si trasforma in generosità e altruismo. Facendo vivere l’uno della felicità dell’altro, trasformando l’energia sessuale in energia che illumina i cuori unendo corpo, mente e spirito. Queste sono le condizioni necessarie a rendere sacra una unione.