venerdì 12 maggio 2023

I Mondi Visibili ed Invisibili dei Rosacroce


I Mondi Visibili ed Invisibili


Capitolo 1° “La Cosmogonia dei Rosacroce o Il Cristianesimo Mistico” di Max Heindel.

Il primo passo nell’Occultismo consiste nello studio dei Mondi invisibili. Questi Mondi sono invisibili per la maggioranza della gente a causa della inattività dei sensi più fini e più elevati dai quali essi possono essere percepiti, così come il Mondo Fisico che ci circonda è percepito dai sensi fisici. 

La maggior parte della gente si trova, rispetto ai Mondi superfisici, nella condizione del cieco nato rispetto al nostro mondo sensibile: egli è incapace di vedere la luce e il colore che lo avvolgono. Per lui essi sono inesistenti e incomprensibili, semplicemente perché egli è privo del senso della vista atto a percepirli. Può sentire gli oggetti che tocca; essi gli sembrano del tutto reali, ma luce e colore sono al di là della sua portata.

Lo stesso accade per la maggior parte dell’umanità. Tutti sentono e vedono gli oggetti ed odono i suoni del Mondo Fisico, ma gli altri regni, che il chiaroveggente chiama i Mondi superiori, sono altrettanto incomprensibili ai più, come la luce e i colori lo sono per il cieco. 

Il fatto che quest’ultimo non possa percepirli, tuttavia, non è una ragione contro la loro esistenza e realtà. E non è una ragione per negare l’esistenza dei Mondi superfisici, il fatto che la maggioranza della gente non possa vederli. 

Se il cieco potesse acquistare la vista, vedrebbe luce e colori. Se i sensi più elevati di questi ciechi ai Mondi superfisici, potessero essere svegliati con metodi adatti, essi pure potrebbero contemplare questi regni che ora sono per loro nascosti.

Mentre molti commettono l’errore di essere increduli sull’esistenza di questi Mondi, altri vanno anche all’estremo opposto e, convinti della realtà dei mondi invisibili, credono che quando una persona è chiaroveggente, essa conosca tutta la verità; che quando uno può «vedere» egli possa del pari «conoscere ogni cosa» intorno a questi Mondi superiori. 

Questo è un grande errore, che ci guardiamo bene dal commettere quando si tratta della vita di tutti i giorni. Se un cieco nato acquistasse la vista, noi non penseremmo certo che egli acquistasse in pari tempo la «conoscenza integrale» del Mondo Fisico, anzi noi sappiamo che coloro i quali hanno potuto vedere le cose che ci circondano per tutta la vita, sono ben lontani dall’averne una conoscenza assoluta. 

Sappiamo che occorrono ardui studi ed anni di applicazione per avere solo una minima conoscenza di questa parte infinitesimale con la quale siamo in contatto nella nostra vita quotidiana e, rovesciando l’aforisma ermetico «Come in alto, così in basso», possiamo agevolmente concludere che così deve essere anche per gli altri Mondi. 

E’ pur vero che nei Mondi superfisici vi è maggior facilità di acquistare conoscenza che non nel Mondo Fisico denso della nostra presente condizione. Non si può tuttavia eliminare la necessità di uno studio accurato e la possibilità di incorrere in errori di osservazione. Tutte le testimonianze di investigatori idonei ed attendibili, provano che nei Mondi superfisici è necessaria una più oculata osservazione che non in questo.

Prima che le loro investigazioni possano acquistare valore reale, è necessario che i chiaroveggenti si sottopongano ad un severo tirocinio, e più esperti essi divengono, più cauti vanno nel dire ciò che vedono, più rispettosi sono delle altrui versioni ben sapendo quanto vi sia da imparare e quanto poco il singolo investigatore possa afferrare di tutti i dettagli inerenti alle sue ricerche. 

Ciò spiega perché le versioni occultiste possano differire le une dalle altre, cosa che la gente superficiale considera valido argomento contro l’esistenza dei Mondi superiori. Essa sostiene che se questi Mondi esistessero gl’investigatori dovrebbero necessariamente riportarne identiche descrizioni. Se noi prendiamo esempio dalla vita quotidiana, la fallacia di tale argomento ci appare evidente.

Supponiamo che un giornale mandi venti reporter in una città con l’incarico d’inviare corrispondenze su di essa. I reporter sono o dovrebbero essere, esperti osservatori. Il vedere ogni cosa è loro mestiere, e dovrebbero poter dare di ciò che hanno veduto descrizioni tanto più efficaci di quelle che si potrebbero ottenere da ogni altra sorgente. E’ certo però che delle venti corrispondenze, nemmeno due saranno perfettamente d’accordo. 

Sebbene alcune possano avere certi tratti importanti in comune, altre saranno uniche per qualità e quantità di descrizione. E’ questo un argomento per concludere contro l’esistenza della città nel descrivere la quale i reporter non sono d’accordo?

Certamente no! Le discordanze sono facilmente spiegabili col fatto che ciascun reporter vede la città dal suo particolare punto di vista e la lettura delle varie corrispondenze anziché provocare una dannosa confusione, ci metterà in grado di avere una più completa e migliore descrizione e comprensione della città di quello che non si sarebbe ottenuto leggendo una sola corrispondenza; ciascuna relazione completerà e perfezionerà le altre.

Lo stesso accade per le relazioni date dagl’investigatori dei Mondi superfisici. Ognuno ha il suo modo personale di guardare le cose e può descrivere ciò che vede solamente dal proprio punto di vista. La relazione differisce da quella di altri e nondimeno tutte sono veritiere dal punto di vista individuale di ciascun osservatore. 

Spesso si chiede: Perché investigare questi mondi? Non sarebbe meglio occuparsi di un mondo alla volta, contentarsi per ora delle lezioni che possono essere apprese nel Mondo Fisico, e, se Mondi invisibili esistono, aspettare di raggiungerli prima d’indagare? «Basta ad ogni giorno la sua pena! ». Perché cercarne di più?

Se avessimo la certezza assoluta che in un futuro più o meno vicino ciascuno di noi dovesse trasferirsi in un paese lontano dove, sotto nuove e strane condizioni fossimo obbligati a vivere per molti anni, non è ragionevole pensare che se prima del trasloco ci si offrisse l’occasione d’informarci di quel paese, lo faremmo volentieri? La conoscenza così acquisita ci renderà molto più facile l’adattamento alle nuove condizioni.

Vi è una sola certezza nella vita ed è: la Morte! Quando noi passiamo nell’aldilà e ci troviamo in nuove condizioni, il conoscerle preventivamente sarebbe certo del massimo aiuto. Ma ciò non è tutto. Per ben comprendere il Mondo Fisico, che è il mondo degli effetti, è necessario capire quello superfisico, che è il mondo delle cause. 

Noi vediamo i tram in movimento, udiamo il ticchettio degli apparecchi telegrafici, ma la misteriosa forza che causa il fenomeno ci rimane invisibile. Noi diciamo: è l’elettricità; ma il nome non è una spiegazione. Non sappiamo niente della forza in se stessa: noi percepiamo unicamente i suoi effetti.

Se un piatto contenente acqua fredda viene sottoposto ad una temperatura sufficientemente bassa, cominciano subito a formarsi dei cristalli di ghiaccio e noi possiamo osservare il processo della loro formazione. Le linee lungo le quali l’acqua si cristallizza esistevano anche prima come linee di forza, ma erano invisibili prima che avvenisse il congelamento. 

I magnifici « fiori di ghiaccio » che si formano in inverno sui vetri della finestra, sono manifestazioni visibili di correnti dei Mondi superiori che agiscono in ogni momento su di noi, inavvertite dai più, ma non perciò meno potenti. I Mondi superiori sono la sede delle cause e delle forze; noi non possiamo veramente comprendere questo mondo inferiore se non conosciamo nulla degli altri e non ci rendiamo conto delle forze e delle cause di cui tutte le cose materiali sono solo gli effetti.

Per quanto strano ciò possa apparire, i Mondi superfisici, i quali sembrano essere ai più soltanto un miraggio o qualcosa di meno sostanziale ancora, sono molto più reali del mondo materiale tangibile; e gli oggetti che vi si trovano sono molto più duraturi e indistruttibili degli oggetti del Mondo Fisico. Possiamo vederlo facilmente con un esempio. 

Un architetto non comincia a costruire una casa procurandosi il materiale e lasciando che gli operai pongano pietra su pietra a caso, senza un ordine o un piano prestabilito. Egli si costruisce col pensiero la sua casa. Poco alla volta essa prende forma nella sua mente ed egli se ne fa un’idea chiara: è la forma-pensiero di una casa.

Questa casa è ancora invisibile a tutti, ma non all’architetto. Egli la concreta sulla carta. Traccia i suoi piani e da questa immagine oggettiva della forma-pensiero, gli operai costruiscono la casa di legno, di ferro, di pietra, in tutto corrispondente alla forma-pensiero riprodotta fedelmente dall’architetto nel suo disegno.

In tal modo la forma-pensiero diviene una realtà oggettiva. Il materialista asserirebbe che essa è molto più reale, duratura e sostanziale dell’immagine nella mente dell’architetto. Ma riflettiamo un po’. La casa non avrebbe potuto essere costruita senza la forma-pensiero. L’oggetto materiale può esser distrutto dalla dinamite, dal terremoto, da un incendio, ma la forma-pensiero rimane. 

Rimarrà durante tutta la vita dell’architetto e da quella un numero indeterminato di case, simili a quella distrutta, potrà essere costruito. Neppure l’architetto stesso potrebbe distruggerla. Perfino dopo la sua morte, questa forma-pensiero potrà essere ricuperata da coloro che hanno la capacità di leggere nella memoria della natura di cui tratteremo in seguito.

Avendo così veduto quanto sia ragionevole asserire che tali Mondi esistono ed essendoci persuasi della loro realtà, della loro permanenza e dell’utilità di conoscerli, dobbiamo esaminarli uno per uno a cominciare dal Mondo Fisico.

La Regione Chimica Del Mondo Fisico

Secondo l’insegnamento dei Rosacroce l’Universo è diviso in sette Mondi differenti, o stati di materia, come segue:

Mondo di Dio.
Mondo degli Spiriti Vergini.
Mondo dello Spirito Divino.
Mondo dello Spirito Vitale.
Mondo del Pensiero.
Mondo del Desiderio.
Mondo Fisico.

Questa divisione non è arbitraria; ma necessaria, perché la sostanza di ognuno di questi Mondi è sottoposta a leggi che sono praticamente inoperose negli altri. Per esempio, nel Mondo Fisico la materia è soggetta alla gravità e ai fenomeni di contrazione ed espansione. 

Nel Mondo del Desiderio non esiste né caldo né freddo, e le forme levitano, altrettanto facilmente di come gravitano. Anche tempo e distanza sono fattori che governano l’esistenza nel Mondo Fisico, ma nel Mondo del Desiderio essi sono quasi inesistenti.

La materia di questi Mondi varia anche per densità, ed il Mondo Fisico è il più denso dei sette. Ciascun Mondo è diviso in sette regioni o suddivisioni di materia. Nel Mondo Fisico i solidi, i liquidi ed i gas formano le tre più dense suddivisioni; le quattro rimanenti sono formate da eteri di diversa densità. Analoghe suddivisioni sono necessarie negli altri Mondi, perché la materia dalla quale sono formati non è di densità uniforme.

Vi sono ancora due distinzioni da fare. Le tre suddivisioni dense del Mondo Fisico – i solidi, i liquidi ed i gas – costituiscono quella che viene detta Regione Chimica. La sostanza di questa Regione è la base di tutte le forme dense. Anche l’Etere è materia fisica. 

Non è omogeneo come dichiara la scienza materialista, ma esiste in quattro stati differenti. E’ grazie ad esso che lo Spirito vitalizza le Forme nella Regione Chimica. Le quattro più sottili o eteriche suddivisioni del Mondo Fisico costituiscono ciò che chiamiamo Regione Eterica.

Nel Mondo del Pensiero le tre più elevate suddivisioni sono la base del pensiero astratto e perciò esse sono collericamente chiamate Regione del Pensiero Astratto. Le quattro più dense forniscono la « sostanza mentale » per mezzo della quale diamo corpo alle nostre idee e le concretiamo; esse vengono quindi indicate col nome di Regione del Pensiero Concreto.

L’attenzione consacrata dall’occultista al Mondo Fisico potrebbe apparire superflua se non fosse per il fatto che egli considera tutte le cose da un punto di vista completamente diverso da quello del materialista. Questi riconosce tre stati della materia: solido, liquido e gassoso. Questi sono tutti corpi chimici derivanti dagli elementi chimici che costituiscono la Terra. 

Da questa materia chimica tutte le forme dei minerali, delle piante, degli animali e dell’uomo sono state costruite, perciò esse sono effettivamente chimiche come lo sono le sostanze chiamate comunemente in tal modo. 

Così, se noi consideriamo la montagna o la nuvola che avvolge la sua cima il succo della pianta o il sangue dell’animale, la tela del ragno, l’ala della farfalla o le ossa dell’elefante, l’aria che respiriamo o l’acqua che beviamo ogni cosa si compone della stessa materia chimica.

Che cosa determina, dunque, la conformazione di questa sostanza fondamentale nella molteplice varietà delle forme che vediamo intorno a noi? E’ l’Unico Spirito Universale che si esprime nel mondo visibile sotto l’aspetto di quattro grandi correnti di Vita a diverso grado di sviluppo. 

Questo quadruplice impulso spirituale modella la materia chimica della Terra nelle svariate forme dei quattro regni – minerale, vegetale, animale e umano. Quando una forma ha servito al suo scopo come veicolo di espressione per le tre correnti di vita superiore, le forze chimiche la disintegrano così che la materia può essere restituita al suo stato primordiale e venire utilizzata per la costruzione di nuove forme. La vita, o piuttosto lo Spirito, che modella la forma a sua propria immagine, è per conseguenza distinta dalla materia che usa, quanto il carpentiere è separato e personalmente indipendente dalla casa che egli costruisce per sua propria dimora.

Poiché tutte le forme di minerale, di vegetale, d’animale e d’uomo, sono costituite da materia chimica, esse debbono essere logicamente così morte e prive di sensibilità come lo è questa materia chimica nel suo stato primitivo. I Rosacroce asseriscono che, infatti, è proprio così.

Alcuni scienziati pretendono che la sensibilità esista in ogni tessuto, vivo o morto, a qualsivoglia regno esso appartenga. Essi includono anche le sostanze ordinariamente classificate come minerali nella loro categoria di oggetti aventi sensibilità, e convalidano le loro asserzioni presentando dei grafici con curve di energia ottenute sperimentalmente. 

Un’altra classe d’investigatori invece, nega che esista sensibilità anche nel corpo umano, eccezion fatta per il cervello che è la sede della sensibilità. Essi asseriscono che il cervello e non il dito prova dolore quando il dito è ferito. Così la casa della Scienza è divisa contro se stessa su questo come sulla maggior parte degli altri punti.

La posizione assunta da ciascuna delle parti è parzialmente corretta. Tutto dipende da ciò che s’intende per «sensibilità». Se noi intendiamo semplicemente la reazione ad uno stimolo, simile al rimbalzare di una palla di gomma gettata a terra, è giusto attribuire sensibilità al tessuto minerale, vegetale e animale; ma se noi intendiamo per sensibilità piacere e dolore, amore ed odio, gioia ed angoscia, sarebbe assurdo attribuire tutto ciò alle forme inferiori di vita, ai tessuti separati, ai minerali nel loro stato naturale ed anche al cervello, perché tali sentimenti sono espressioni dell’autocosciente 

Spirito immortale, ed il cervello è soltanto la tastiera dello strumento meraviglioso sul quale lo Spirito Umano suona la propria sinfonia della vita, così come un musicista si esprime per mezzo del suo violino.

Come si trovano persone del tutto incapaci di capire che debbono esservi e che vi sono Mondi superiori, altre se ne trovano che avendo ottenuto qualche contatto con questi Mondi, acquistano l’abitudine di sottovalutare il Mondo Fisico. Una simile attitudine è errata quanto quella del materialista. 

I sublimi e saggi Esseri che attuano la volontà ed il piano di Dio, ci collocarono in questo ambiente fisico per apprendervi grandi ed importanti lezioni, cosa che non potremmo fare in condizioni diverse, ed è nostro dovere utilizzare la conoscenza che abbiamo dei Mondi superiori per imparare quanto meglio possiamo le lezioni che il mondo materiale ha da insegnarci.

In un certo senso, il Mondo Fisico è una sorta di scuola modello o stazione sperimentale per insegnarci ad agire correttamente sugli altri. Che abbiamo o no conoscenza della loro esistenza, il risultato sarà ugualmente ottenuto, e ciò dimostra la grande sapienza degli autori del piano. Se non conoscessimo che i Mondi superiori, noi commetteremmo molti errori i quali si paleserebbero solo quando ci si riferisse a condizioni fisiche. Per esempio: immaginiamo un inventore che elabora nel suo cervello il piano di una macchina. 

Prima egli la costruisce col pensiero, e nella sua mente la vede completa, adempiente in modo magnifico il lavoro destinatole. Successivamente egli disegna il piano di costruzione della macchina e, ciò facendo, trova forse necessaria qualche modifica alla sua primitiva concezione.

Quando, dal disegno, l’inventore ha tratto la convinzione che il suo piano è attuabile, egli procede alla effettiva costruzione della macchina con materiale idoneo. Ora è quasi certo che altre modifiche saranno necessarie prima che la macchina lavori a dovere. Si può trovare che essa debba essere interamente rimodellata, o magari che essa sia del tutto inutilizzabile nella forma presente e debba essere messa da parte per studiare un nuovo piano. 

Ma, notate questo perché qui sta il punto: il nuovo progetto sarà elaborato allo scopo di eliminare quei difetti che hanno reso la macchina inutilizzabile. Se non si fosse costruita nessuna macchina materiale, che rendesse evidenti i difetti dell’idea primitiva, una seconda e più corretta idea non sarebbe stata possibile.

Ciò è ugualmente applicabile a tutte le condizioni della vita – sociale, commerciale o filantropica. Molti progetti appaiono eccellenti a coloro che li concepiscono, e possono anche apparire ottimi sulla carta, ma cadono quando vengono tradotti in pratica. Questo non deve tuttavia scoraggiarci. E’ vero che «impariamo più dai nostri errori che dai nostri successi». Noi dobbiamo dunque considerare il Mondo Fisico come una scuola di preziosa esperienza nella quale impariamo lezioni della più grande importanza.

La Regione Eterica Del Mondo Fisico

Non appena penetriamo in questo regno della natura, ci troviamo nel Mondo invisibile ed intangibile dove i sensi ordinari non servono più. Perciò questa parte del Mondo Fisico è pratica inesplorata dalla scienza materiale. L’aria è invisibile, tuttavia la scienza moderna sa che essa esiste.

Mediante strumenti adatti si può misurare la sua velocità come vento, comprimendola si può renderla visibile come aria liquida. Con l’etere la cosa non è altrettanto facile. La scienza materiale trova necessario spiegare in qualche modo la trasmissione dell’elettricità con o senza fili. 

Con essa e obbligata a postulare una sostanza più fine di quelle note e chiama questa sostanza etere. La scienza non sa realmente se etere esista, perché l’ingegnosità degli scienziati non è ancora riuscita ad escogitare un recipiente nel quale sia possibile chiudere questa sostanza troppo esclusiva per il comodo del «mago del laboratorio». 

Questi non può misurarla, né pesarla né analizzarla con alcuno dei mezzi oggi a sua disposizione.

In verità le realizzazioni della scienza moderna sono meravigliose. Tuttavia il miglior modo per apprendere i segreti della natura non consiste nell’inventare apparecchi, ma nel migliorare lo stesso osservatore. L’uomo ha in sé delle facoltà che eliminano la distanza e compensano la sua esiguità. Queste facoltà superano in potenza il telefono, il microscopio e il telescopio, quanto quest’ultimo supera quella dell’occhio nudo.

 Esse costituiscono i mezzi di investigazione usati dagli occultisti. Sono il loro «apriti sesamo» nella ricerca della verità.

Per l’esercitato chiaroveggente l’etere è tanto tangibile quanto lo sono i solidi, i liquidi e i gas della Regione Chimica per un uomo ordinario. Egli vede che le forze che danno vita alle forme minerali, vegetali, animali ed umane fluiscono in queste forme per mezzo dei quattro stati dell’etere. I nomi e le funzioni specifiche di questi quattro eteri sono:

1°. Etere chimico. – Questo etere è tanto positivo quanto negativo nella sua manifestazione. Le forze che causano l’assimilazione e l’escrezione operano per suo mezzo. L’assimilazione è il processo mediante il quale i diversi elementi nutritivi del cibo sono incorporati nell’organismo della pianta, dell’animale e dell’uomo. 

Ciò si compie per mezzo di forze che conosceremo più tardi. Esse operano lungo il polo positivo dell’etere chimico ed attraggono gli elementi necessari inserendoli nelle forme relative. Queste forze non agiscono ciecamente o meccanicamente, ma in maniera selettiva (che gli scienziati ben conoscono dai suoi effetti) e così compiono la loro funzione che è quella di assicurare lo sviluppo e la conservazione del corpo.

L’escrezione si compie mediante forze della stessa specie; ma che agiscono lungo il polo negativo dell’etere chimico. Per mezzo di questo polo esse eliminano dal corpo i materiali inutilizzabili dei cibi e di quelli che hanno esaurita la loro utilità e debbono essere espulsi dal sistema. 

Questa operazione, come tutti gli altri processi indipendenti dalla volontà dell’uomo, si effettua in maniera selettiva, intelligente, non semplicemente meccanica, come si vede, ad esempio, nei reni, i quali filtrano solo l’urina fino a che gli organi si mantengono sani; ma, se si ammalano, lasciano passare anche la preziosa albumina.

2°. Etere vitale. – Come l’etere chimico è il campo d’azione delle forze aventi per oggetto la difesa della forma individuale, così l’etere vitale è il mezzo per le forze che hanno per oggetto il mantenimento delle specie, cioè le forze della propagazione, della procreazione.

Come l’etere chimico, anche l’etere vitale ha il suo polo positivo e il suo polo negativo. Le forze che operano lungo il polo positivo sono quelle attive nella femmina durante la gestazione. Esse la rendono capace di compiere il lavoro positivo e attivo di partorire un nuovo essere. Le forze che agiscono lungo il polo negativo dell’etere vitale permettono al maschio di produrre il seme.

Nella fecondazione dell’uovo dell’animale e dell’uomo, o del seme della pianta, le forze che agiscono lungo il polo positivo dell’etere vitale, producono piante, animali ed uomini di sesso maschile, mentre le forze che si esprimono mediante il polo negativo, producono individui di sesso femminile.

3°. Etere luminoso. – Questo etere è tanto positivo che negativo. Le forze che agiscono attraverso il polo positivo sono quelle che generano il calore del sangue nelle specie animali superiori e nell’uomo facendone delle sorgenti individuali di calore. Le forze che agiscono lungo il polo negativo dell’etere luminoso sono quelle che reggono le funzioni passive dei cinque sensi: della vista, dell’udito, dell’odorato, del gusto e del tatto. Sono queste forze che costruiscono e alimentano l’occhio.

Negli animali a sangue freddo le forze positive dell’etere luminoso sono il mezzo delle forze che fanno circolare il sangue, e le forze negative hanno relativamente all’occhio, le stesse funzioni che esercitano negli animali superiori e nell’uomo. 

Quando gli occhi mancano, le forze che operano lungo il polo negativo dell’etere luminoso stanno forse costruendo e nutrendo altri organi di senso, come fanno in tutti gli esseri che ne sono provvisti. Nelle piante le forze operanti lungo il polo positivo dell’etere luminoso agiscono sulla circolazione dei succhi. Perciò in inverno, quando l’etere luminoso non è potenziato dalla luce solare come d’estate, la linfa cessa di fluire per riprendere quando il sole estivo trasmette di nuovo alla pianta tutto il suo vigore. 

Le forze che operano lungo il polo negativo dell’etere luminoso depositano la clorofilla, la sostanza verde delle foglie, e colorano i fiori. Infatti, ogni colore, in tutti i regni, è depositato per mezzo del polo negativo dell’etere luminoso. 

Perciò gli animali hanno il colore più scuro sul dorso, ed i fiori sono più intensamente colorati nella parte esposta al sole. Nelle regioni polari della terra, dove i raggi del sole sono deboli, tutti i colori sono più tenui ed in certi casi tanto parcamente distribuiti, che in inverno essi spariscono del tutto e gli animali divengono bianchi.

4°. Etere riflettore. – E’ stato precedentemente asserito che l’idea della casa già esistita nella mente, può essere recuperata dalla memoria della natura anche dopo la morte dell’architetto. Tutto ciò che è accaduto ha lasciato dietro di sé un quadro incancellabile in questo etere riflettore. 

Come le felci gigantesche della fanciullezza della terra, hanno lasciato la loro immagine nei giacimenti di carbone, e come l’avanzare del ghiacciaio di un’epoca trascorsa può essere ritrovato per mezzo della traccia che esso ha lasciato sulle rocce lungo il suo cammino, così pure i pensieri e le azioni degli uomini sono indelebilmente registrati dalla natura nel suo etere riflettore, dove il veggente esperto può leggere la loro storia con una esattezza proporzionata alla sua abilità.

L’etere riflettore merita questo nome per più di una ragione perché i quadri in esso sono solo riflessi della vera memoria della natura, situata in un regno molto più elevato. In questo etere riflettore nessun chiaroveggente esperto cerca di leggere, perché i quadri sono confusi e vaghi al confronto di quelli che si trovano nei regni superiori. 

Coloro che leggono nell’etere riflettore sono generalmente quelli che non hanno scelta; essi infatti, non sanno in che cosa stanno leggendo Come regola generale, gli psicometri ed i medium ottengono la loro conoscenza attraverso l’etere riflettore. Entro certi ristretti limiti, l’allievo della scuola occulta nei primi gradi del suo tirocinio, legge egli pure nell’etere riflettore, ma è messo in guardia dal maestro sulla deficienza di questo etere come mezzo per acquisire precise informazioni e così non trae facilmente conclusioni errate.

Questo etere è anche l’intermediario per mezzo del quale il pensiero agisce sul cervello umano. E’ molto intimamente connesso con la quarta suddivisione del Mondo del Pensiero. 

Questa è la più alta delle quattro suddivisioni contenute nella Regione del Pensiero Concreto ed è la sede della mente umana. Qui si trovano dei «cliché» assolutamente chiari della Memoria della Natura, della quale l’etere riflettore non presenta che le immagini riflesse.